Questa testata si è sempre battuta contro la mala giustizia, di cui l’inseparabile corollario, anzi la matrice, è la malamagistratura. Lo abbiamo fatto in nome della legge troppo spesso violata ed anche della necessità concreta ed attuale che un Paese come il nostro abbia servizi giudiziari degni di questo nome e delle nostre grandi e millenarie tradizioni giuridiche. Lo dimostrano i tanti articoli che abbiamo pubblicato negli ultimi anni su casi di mala-giustizia o di corruzione o di spartizione arbitraria del potere tra le varie correnti in cui è frazionata la magistratura. I lettori ricorderanno le denunce al procuratore aggiunto della Repubblica di Roma Paolo Ielo sul caso Quintavalle, alle quali more solito non è stata data alcuna risposta (probabilmente il dottor Ielo era troppo occupato a difendere se stesso dagli intrighi che si stavano sviluppando in sede di Consiglio Superiore della Magistratura in combine con il caso Palamara, per avere il tempo di dedicarvi la sua attenzione!).