i può definire governo una «cosa» dove il Ministro degli Esteri che normalmente dovrebbe occuparsi della politica estera e dei rapporti internazionali, come titolare di un dicastero di importanza fondamentale per un Paese come il nostro, decide - invece che gestire un così rilevante incarico di indire una grande manifestazione di piazza dedicata ai «vitalizi», proseguendo in quella indegna operazione destinata a privare, in tutto o in parte, delle possibilità di sopravvivenza i componenti delle antiche classi dirigenti, la maggior parte dei quali ultraottantenni ed in condizioni di bisogno?!? Ciò soprattutto in un momento storico nel quale sulla Libia, una volta nella nostra più vicina sfera d’influenza economica, abbiamo perso qualsiasi entratura e se volessimo qualche cosa dovremmo chiedere alla Russia e alla Turchia, che di certo non sono potenze mediterranee, ma lo stanno diventando per effetto degli errori politici compiuti in passato nei nostri rapporti con Gheddafi e con la classe dirigente che gli è succeduta, nella quale non possiamo dire che contiamo amici perché dopo la storia delle motovedette promesse e mai date, nessuno ci vuole dare ascolto ritenendoci ormai ininfluenti. Così come ci ritiene ininfluenti l’Algeria che annuncia che la sua platea continentale arriva fino alle coste sarde con la conseguenza che per pescare o procedere ad installazioni o estrazioni in quelle aree, bisognerebbe pagare diritti considerevoli alle finanze di quel Paese… Ma di tutte queste cose, evidentemente troppo noiose per lui, il Ministro degli Affari Esteri Di Maio non vuole occuparsi, e neppure parlarne o riferire in Parlamento, riteniamo per non sbagliarsi… È molto più facile manifestare contro vitalizi e parlare alla pancia della gente dicendo che il MoVimento5Stelle è riuscito ad abolire questo «sconcio».